Gli alberi sono organismi vivi che crescono stabilmente e in buone condizioni solo se gli interventi eseguiti sostengono il loro sviluppo. (Peter Klug)

CORRETTA POTATURA

• Una corretta potatura non spoglia la pianta della sua chioma. Le foglie permettono numerose attività metaboliche, quindi per loro tramite s’innescano una serie di meccanismi che mantengono l’albero in vita, forte e vigoroso.

• Una corretta potatura non altera la struttura naturale dell’albero (che è la migliore possibile); lo fa solo in casi estremi e ben ponderati (schianto di branche primarie, fessurazioni, corteccia inclusa…).

• Una corretta potatura prevede il “taglio di ritorno”, cioè sostituire gli apici vegetativi con rami verdi più giovani che si trovano lungo lo sviluppo del ramo.

• Una corretta potatura tiene conto del collare del ramo e non lascia monconi al seguito.

Su questo esemplare di quercus pubescens abbiamo eseguito una potatura di sfoltimento,

innalzamento e riduzione della chioma.

POTATURA QUERCIA

LA POTATURA SCORRETTA

IL CAPITOZZO: una pratica da evitare

Capitozzo non significa potatura.

• Il capitozzo segna la rottura dell’equilibrio tra apparato radicale, fusto e chioma dell’albero. Questa pratica compromette la vitalità e la bellezza dell’esemplare arboreo.

• Il capitozzo è il taglio eseguito in maniera casuale lungo lo sviluppo del ramo, o peggio, del fusto.

• Tanti capitozzi eseguiti per ridimensionare la chioma impediscono all’albero di vegetare correttamente.

• La pianta tenta a tutti i costi di sopravvivere sviluppando innumerevoli polloni negli anni successivi.

• Il risultato finale: le nuove ramificazioni che si sviluppano sul ramo precedentemente capitozzato sono deboli perché la loro attaccatura non è sana. In futuro queste piante saranno più soggette allo schianto dei rami in seguito a venti relativamente forti o nevicate.

Capitozzo